Il regno di federico II di Svevia fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale, volta a unificare le terre e i popoli, ma fortemente contrastata dalla Chiesa, di cui il sovrano mise in discussione il potere temporale. Ebbe infatti ben due scomuniche da Papa Gregorio IX, che arrivò a vedere in lui l’anticristo.
In molti hanno voluto vedere nella frase riportata un richiamo alla laicità razionalista in contrapposizione con l’esposizione di simboli religiosi uniti a invocazioni alla Madonna fatti da Matteo Salvini.
Questa la citazione testuale: “Quantunque la nostra maestà sia sciolta da ogni legge, non si leva tuttavia essa al di sopra del giudizio della ragione, che è la madre del diritto”.
La citazione viene dalla lettera ai Romani che accompagnava il dono che Federico II fece al papa dopo la vittoria riportata a Cortenuova, nel 1237, sulla LEGA LOMBARDA.
L’imperatore gli fece infatti recapitare il Carroccio, simbolo delle autonomie delle città stato del Nord e della Lega stessa, preso proprio a Cortenuova.
La citazione latina è questa:
“Sed quamquam soluta imperialis a quibuscunque legibus sit maiestas, sic tamen in totum non est exempta iudicio rationis, que iuris est mater”.
Lo sberleffo nei confronti Matteo Salvini è contenuto in questa parte del discorso.
Ora ci auguriam che Joseppe Conte confermi le dimissioni et si proclami Lo Imperatore Federico II come nuovo governante delle italiche lande!(cit.)
Riferimenti alla “sua” idea di Europa, politica e culturale, sono stati invece piuttosto chiari ed espliciti. Ha rimarcato il ruolo fondamentale dell’Italia nell’elezione di Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione europea, tra l’altro chiaro messaggio di sponda all’idea di “governo Ursula” lanciata da Romano Prodi per un asse Pd-M5S (asse che permise appunto l’elezione della von der Leyen).
Ha poi citato Jürgen Habermas, uno dei massimi esponenti della Scuola di Francoforte, ovvero la scuola neo marxista nata in Germania ma sviluppatasi a New York che lasciando da parte la classe operaia vedeva nei gruppi marginali quali immigrati e vittime di razzismo i veri grimaldelli che avrebbero aperto le porte verso il nuovo mondo utopico socialista (vi ricorda nulla?).
Ha infine citato Martin Buber, attivista sionista dei primi del ‘900 – anche se fu sionista sui generis perché critico nei confronti del nazionalismo ebraico, con cui però tenne sempre un approccio dialogante – attivista in Israele per promuovere un socialismo utopico nonché uno dei massimi esponenti del Chassidismo, ovvero il movimento di rinnovazione spirituale dell’ebraismo ortodosso basato sulla Cabala. Insomma un bel menù che lascia intravedere i pilastri su cui sarà basato il prossimo asse di governo.
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Una bella cancrena al governo che guarda caso la nuova Chiesa non contrasta, perchè non è più la Chiesa che conoscevamo.
Mentre la gente mitizza il pupazzo schiavo delle lobby più estremiste del pianeta!! Decidiamoci ad uscire al più presto da questa spirale di morte.